Balbuzie

Balbuzie

La balbuzie è un disturbo della comunicazione che riguarda la fluenza dell’eloquio, caratterizzata da pause e blocchi dell’eloquio, ripetizioni involontarie e allungamenti di sillabe e vocali, spesso accompagnati da tic facciali (movimenti del viso, smorfie, contrazioni muscolari, sbattimento delle palpebre, etc).

Essa può coinvolgere anche gli aspetti emotivi (ansia sociale, paura, vergogna). Infatti, il balbuziente è consapevole delle proprie difficoltà e tale consapevolezza lo induce gradualmente a ridurre o a rinunciare a situazioni di interazioni verbali.

Generalmente insorge prima dei sei anni, tra i due anni e mezzo e i quattro anni.

Tipologie di balbuzie

  • FORMA TONICA: difficoltà a iniziare la parola (es. “M-m-m-mare”)
  • FORMA CLONICA: ripetizione involontaria di suoni e sillabe (es. “Ma-ma-ma-re-re-re”)
  • FORMA MISTA: forma tonica+ forma clonica (es. “M-m-ma-r-r-re”)
  • FORMA PALILALICA: ripetizione spasmodica di una sillaba che non ha attinenza con le parole o con la frase che il soggetto vuole pronunciare

Sintomi

  • Ripetizioni di suoni o sillabe;
  • Prolungamenti dei suoni delle consonanti o delle vocali;
  • Interruzioni di parole;
  • Blocchi udibili o silenti;
  • Circonlocuzioni;
  • Parole pronunciate con eccessiva tensione fisica;
  • Ripetizione di intere parole monosillabiche.

Bibliografia

A.De Filippis Cippone (2008). Nuovo Manuele di Logopedia. Erickson

Tomaiuoli. (2015). Balbuzie. Fondamenti, valutazione e trattamento dall’infanzia all’età adulta. Erickson